SOUTHERN CROSS

La Prima Storia

MA CHE BESTIA È ?

È un WOMBAT, animale! Tu non lui.

Comunque, a vederlo sembra l’incrocio tra un orso e un koala. E come quest’ultimo, anche lui arriva dalla lontana terra dei kangourou. L’Australia, tanto per esser chiari. Tutto questo è molto bello ti dirai, ma il perché? Perché se pur piccino è coccoloso, questa marmotta del Sud ha cambiato la mia vita.

TUTTO COMINCIA DA QUI

Eravamo in quattro a cercare di montare una tenda. Illuminati dai fari della macchina alle nostre spalle, sperduti nell’outddor australiano. Sopra di noi un cielo stellato. Partiamo dall’inizio. A ventiquattro anni ero in arrivato a Melbourne, Australia con soli trecentosessanta euro. Ma avevo trovato lavoro e dopo un paio di settimane ( dove lavoravo pagavano con due settimane di ritardo) avevano cominciato ad arrivare anche i primi soldi. Imprevisti a parte non avrei avuto problemi a tirar avanti. Se lavoravo mi pagavano Si avvisano tutti i dipendenti che il locale rimarrà chiuso dal 24 di dicembre fino al 6 gennaio Ecco, bella lì. Natale a casa. Pagato l’affitto, a tirar la cinghia avevo abbastanza soldi. Bastava non fare grandi cose. -Siamo noi tre, prendiamo una macchina a noleggio, partiamo da qua e arriviamo a Sidney per capodanno. -Figo, posso venire anch’io? -Certo. -Ah, sono senza soldi. -Tranquillo. Anche noi.

Per risparmiare sul dormire, avevamo preso una tenda e deciso di accamparci lungo la strada. Facevamo due pasti al giorno. La colazione (pane nutella) e poi tiravamo avanti fino a cena (pasta per lo più). La prima notte arrivammo in questo parco nazionale. A un certo punto lungo la strada salta fuori un canguro. Poco dopo un’altro e di lì a qualche altro metro, un’altro ancora. Ci siamo fermati, abbiamo spento il motore, le luci. E dopo un’attimo ne eravamo completamente circondati. Ci sono canguri grandi, che retti sulle zampe posteriori superano l’altezza di una macchina, e quelli erano grandi per davvero. Nel mezzo di questo parco c’era un campeggio. Per montare la tenda ci siamo aiutati con le luci dei fari della macchina. Su un tronco caduto poco più avanti c’era un wombat che ci guardava. Eravamo dall’altra parte del mondo rispetto casa. Era notte, e noi stavamo montando una tenda. Sopra di noi un cielo stellato. La notai subito, la Southern Cross (Croce del Sud). Le sue stelle sembrava brillassero più delle altre. A ventiquattro anni, in Australia, accovacciato a terra, sotto un cielo stellato, ero vivo. Più di quanto lo fossi mai stato.

Da quel giorno in poi, ogni notte che ho passato in Australia. In città o nel selvaggio. Non sono mai andato a dormire senza prima alzare lo sguardo e cercare la Southern Cross.

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